Per fare un acquedotto ci vuole... 2/3


30.4.15

E' da un po' che dovevo scrivere la continuazione del racconto sui laboratori che ho condotto nella scuola dell'infanzia dei miei figli.  Un po' per le vacanze di Pasqua, febbri varie (tra cui anche la mia che mi ha tenuto cinque giorni a letto),  lavoro arretrato e un po' per alcuni aspetti logistici (come le foto scattate delle maestre, di cui, purtroppo, ancora oggi  non sono in possesso) ho duvuto rimandare.  Oggi continueremo a parlare della seconda parte del laboratorio:  L'arco.   La prima parte la trovate qui.



Per fare un acquedotto ci vogliono... gli archi!.

Abbiamo parlato nella prima parte del laterizio, cioè mattoni realizzati di terra che posteriormente venivano cotti in grandi forni.  I mattoni erano il materiale base nella maggior parte dell'architettura degli antichi romani per la realizzazione della parte strutturale delle edificazioni (posteriormente gli interni venivano rivestiti con grandi lastre di marmo).   Ma come si fa a costruire con i mattoni?... proviamo a fare un muro?.

Nella prima parte del laboratorio sono stati consegnati ai bambini una serie di blocchi di legno di diverse misure, alcune unità piccole, altre più lunghe, e gli è stato chiesto di provare a fare un muro.  In generale i bambini sono stati in grado di eseguire questa semplice azione in maniera abbastanza precisa, e visto che il risultato era stato positivo abbiamo cominciato a complicare un poco le cose:  abbiamo provato a fare una porta.  Be'... non è tanto semplice.  Come si fa?. 

I risultati dei bambini sono stati interessanti.  Un bambina è stata molto furba e dopo aver costruito un muro per bene ha cominiciato a togliere i mattoni che stavano alla base.  Una soluzione intelligente, devo dire, ma alla minima spinta crolla tutto.





Per fare una porta serve un pezzo di legno più lungo.  Da un estremo all'altro dell'apertura si estende un pezzo orizzontale che copre la larghezza del vano e si appoggia parzialmente ai due lati.  In architettura questo elemento, che poteva essere in pietra o in legno, è molto importante ed ha anche un nome.  Si chiama architrave.  Certo, ha i suoi limiti.  Naturalmente la porta non può essere molto larga, può esserlo solo quanto è lungo l'architrave.  Come facciamo allora se vogliamo fare una porta più larga?... e se abbiamo solo mattoni per farla?.

Una soluzione c'è.  Facciamo un arco.

Che cos'è un arco?.  /attendo la risposta dei bambini... lo sanno bene, danno tanti esempi, come l'arco per lanciare le freccie!

Un arco è una porzione di circonferenza.  Può essere soltanto un pezzettino, solo una parte di ciò che è il bordo del cerchio.  Nel nostro caso studieremo un tipo di arco che si usa molto in architettura e che usavano soprattutto gli antichi romani:  quello che corrisponde esattamente alla metà di una circonferenza e viene chiamato arco a tutto sesto.



In architettura un arco viene costruito con tanti pezzi che seguono l'andatura dell'arco.  Questi pezzi  di forma trapezoidale si chiamano conci, e nella somità, l'ultimo che chiude l'arco si chiama chiave.  Senza quest'ultimo l'arco non si tiene.  Si può anche realizzare un arco con mattoni rettangolari, ma in quel caso serve la malta, cioè il legante che riesce a far attaccare un mattone all'altro.  Sulle malte i romani fecero molti esperimenti e grandi progressi.  In particolare scoprirono un legante eccezionale chiamato pozzolana che li consentiva di realizzare opere di notevoli dimensioni.  Nella prossima puntata vedremo come.


Se l'arco viene prolungato possiamo creare una volta.


Abbiamo realizzato un esperimento verificando come si tengono i pezzi per formare l'arco, addiritura possiamo appoggiare un peso sopra e questo non cade.  I bambini si sono molto divertiti nel provare a fare l'arco, ma  mentre lo realizzavano si sono trovati di fronte ad una difficoltà:  man mano che si aggiungono i pezzi è complesso riuscire a tenere il tutto fino ad aggiungere la chiave dell'arco.

Per realizzare un arco ci vuole un elemento che serve da guida, da supporto dei conci o dei mattoni fino al suo completamento e fino a quando si asciuga la malta. Di solito viene realizzato in legno e si chiama centina.  Si realizzano i supporti laterali, si fissa la centina e si prosegue con la costruzione dell'arco.



 Abbiamo visto numerosi esempi del uso degli archi nell'architettura degli antichi romani, dal simbolico arco trionfale al uso delle volte per la costruzione delle terme...




Seguendo questi principi anche noi abbiamo costruito un arco con i mattoni che avevamo realizzato precedentemente.  Ogni bambino ha preso il suo e ci siamo spostati verso il luogo dove sarebbe stato costruito l'arco.  Questo per evidenziare un altro aspetto importante del uso con i mattoni quale è la facilità di trasporto.




...
Ma non è finita qui...  Nell'ultima parte del laboratorio parleremo  degli acquedotti e di qualche principio di idraulica... Non perdetevi l'ultima puntata!. 




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